Gestione Teatri

Dal 2007 l’Associazione Ente Rovigo Festival si occupa della gestione tecnico-logistica del Teatro Ballarin di Lendinara e dal 2011 di quella del Teatro Eugenio Balzan di Badia Polesine a Rovigo.

Teatro Ballarin

LENDINARA

 

Il 9 novembre 1812 Girolamo Ballarin in società con Giovanni Maria Bertazzi acquistò il “Granarazzo”, un imponente deposito di vettovaglie costruito al tempo degli Estensi, a poca distanza dalla Piazza Maggiore di Lendinara – oggi Piazza Risorgimento.  Con ispirato rigore neoclassico, l’architetto Antonio Foschini distribuì felicemente l’edificio in quattro parti (ingresso, vestibolo, uditorio, scena), ricavando un  ambiente di raffinata eleganza. Le decorazioni pittoriche furono affidate al gusto del giovane artista bolognese Giuseppe Tadolini. L’impianto del teatro lendinarese e le sue pitture sono ricordate nella Descrizione del Nuovo Teatro di Lendinara pubblicata a cura dell’avvocato Francesco Nobili in occasione dell’inaugurazione avvenuta il 3 settembre 1814.

Dopo la morte del padre Girolamo, Sante Ballarin nel 1868 cedette il Teatro a Giorgio Voltolini che attuò l’ampliamento del palcoscenico e fece decorare con marmi e ornamenti la facciata, su progetto dell’architetto Carlo Invernici di Milano. Agli inizi del Novecento il Teatro fu rilevato dalla “Società dei Palchettisti”. Nel 1915 fu ampliato e trasformato su disegno dell’architetto Lorenzo Colliva di Bologna. Nuove decorazioni in stile liberty-floreale furono eseguite dal pittore bolognese Carlo Baldi. 

Nel 1948 avvenne la radicale trasformazione, che ne cancellò quasi del tutto la fisionomia originaria. Divenuto di proprietà privata, il teatro si tramutò in cinema: furono soppressi i palchi, furono rifatti atrio, ingresso e scale. Del teatro ideato dal Foschini nulla restò. Rimaneva immutata solo la facciata dell’Invernici.

Nel 1986, dopo un lungo periodo di vita stentata, il Ballarin chiuse i battenti. Nel 1993 diventò proprietà di una Società denominata “Teatro Ballarin s.r.l” di cui il Comune di Lendinara divenne socio di maggioranza. Il 16 giugno 1995 il teatro venne dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali “di interesse particolarmente importante“. Nel 2001 furono avviate le opere necessarie al ripristino e all’adeguamento funzionale, affidandone la progettazione e direzione all’architetto Filippo Vigato di Este.  A più di 20 anni dalla chiusura, il Ballarin nel 2007 ha riaperto i battenti come Teatro Comunale, riproponendosi come luogo per rappresentazioni teatrali e concerti, ma anche per proiezioni multimediali, convegni e manifestazioni sociali.

Teatro Balzan

Badia Polesine

Il Teatro Sociale Eugenio Balzan fu costruito nel 1812 per volontà e a spese del badiese Bartolomeo Dente. Recenti ricerche storiche hanno portato alla luce un atto notarile datato 17 dicembre 1812 nel quale si fa riferimento al disegno del teatro realizzato dall'architetto Sante Baseggio di Rovigo.
Nel 1836 il Teatro passa in proprietà a una ''Società di Palchettisti'' e assume il nome di Teatro Sociale.
Nel 1855 viene restaurato e ampliato: si aggiungono i palchi di proscenio e il paliotto con le Muse.
Le decorazioni pittoriche sono opera del ferrarese Francesco Saraceni e del veneto Giovanni Abriani; i fregi intagliati sono del lendinarese Luigi Voltolini.
Proprio per la profusione di numerosi fregi in rilievo e a foglia d'oro, da sempre il Teatro Balzan è definito ''scatola d'oro'' o anche ''la piccola Fenice'' per la somiglianza con il grande teatro veneziano. In quegli anni il Comune di Badia manifesta il suo interesse verso questa importante opera con l'acquisto di un palco, riservandolo alla Deputazione Comunale e alle autorità civili e militari e versando un contributo annuo per il finanziamento degli spettacoli. Malgrado il tutto esaurito con incassi sostanziosi verso la fine dell'Ottocento e agli inizi del 1900 le spese di gestione per la società privata proprietaria del Teatro diventano insostenibili e portano alla chiusura di ogni attività. Nel 1905 si ricorda l'allestimento della Tosca, ultima rappresentazione data. A partire dagli anni '70 del secolo scorso, grazie al professor Ivan Tardivello, Ispettore onorario delle Belle Arti per la città di Badia Polesine, si riesce a inserire il Teatro Sociale nel piano di restauri di edifici e monumenti del Veneto ed effettuare un primo intervento di restauro. Negli anni successivi diverse opere di restauro sono eseguite per iniziativa dell'Amministrazione Comunale.
Nel dicembre 2010 è stato presentato il restauro in fase di completamento e il 27 maggio 2011 il Teatro è stato inaugurato con un concerto.