XXIII edizione

14 luglio - 19 agosto

Nasce dalle mille suggestioni del paesaggio del Polesine, “Tra Ville e Giardini”, la rassegna artistica più longeva ed amata del territorio, che si caratterizza per l’abbinamento di un pregiato cartellone di spettacoli con altrettanti luoghi d’interesse, dislocati in giro per la provincia. Il risultato è come un viaggio dentro la storia e nella bellezza di architetture e paesaggi spesso dimenticati o non fruibili dal grande pubblico; con una colonna sonora sempre diversa, fatta di concerti musicali, di teatro, di performance artistiche di vario genere, ma, soprattutto, di artisti che, come dentro un gioco di verità, raccontano sé stessi e mostrano il mondo attraverso la lente della propria arte, in un’atmosfera colloquiale di grande spessore umano.

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Buongiorno e buon lunedì!Con oggi concludiamo il racconto di alcuni luoghi che saranno protagonisti di Tra Ville e Giardini andando ad esplorare Fratta Polesine.Questo comune presenta all’interno del suo territorio una delle ville più famose e rinomate del Polesine. Si tratta di Villa Badoer, detta La Badoera, sorta a Fratta Polesine tra il 1555 ed il 1557 "... ove era anticamente un castello di Salinguerra da Este..." (A. Palladio, I Quattro Libri dell'Architettura, Venezia, 1570), una delle più prestigiose del Veneto. Il progetto e la realizzazione furono affidati da Francesco Badoer, discendente di una nobile famiglia veneziana, ad Andrea Palladio, uno dei massimi architetti italiani del '500 (Andrea di Pietro della Gondola, detto Andrea Palladio, Padova 1508- Maser - Treviso 1580). La Badoera è costituita da un corpo centrale, destinato a residenza dei nobili proprietari, cui sono annesse (mediante la diramazione della scala centrale in due rampe laterali) due barchesse, che chiudono a semicerchio il prato antistante. La facciata, completata da un elegante frontone, è ornata da un monumentale pronao (spazio delimitato da colonne o pilastri, all'esterno o all'interno della facciata di un edificio), al quale si accede percorrendo un'ampia scalinata. Prestigioso l'interno, suddiviso in un salone centrale ed in vani attigui, decorati con affreschi realizzati da Pierfrancesco Giallo Fiorentino alla fine del sec. XVI. Le immagini rappresentano scene mitologiche (alcune delle quali legate al territorio) e grottesche (ornato che interpreta motivi decorativi derivati dall'antichità classica). Nel corso del '700 si procedette all'allungamento delle due barchesse ad emiciclo, alla risistemazione degli interni ed alla posa dello stemma della famiglia Moncenigo sul frontone. Nel 1996 è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. La villa è inoltre un luogo del cuore del FAI (fondo per l’ambiente italiano). Fratta Polesine è inoltre considerato fra i borghi più belli d’Italia per la presenza di prestigiosi palazzi e ville. ... See MoreSee Less
Buongiorno e buon venerdì! Il post di oggi è dedicato al comune di San Bellino.L’attuale territorio comunale si chiamava San Martino di Variano ma prese il nome di San Bellino in onore del santo. Il vescovo Bellino visse tra il XI e il XII secolo e operò principalmente nei territori della Diocesi di Padova per redimere alcune questioni legate al fatto che numerose famiglie possedevano ingiustamente terreni di proprietà della Chiesa. Fu per questi dissidi che Bellino fu assassinato da alcuni sicari. La storia racconta che Bellino fu aggredito da alcuni cani e scaraventato a terra dal suo cavallo. Gli abitanti dell’attuale Fratta Polesine trovarono il corpo e ne diedero sepoltura. In seguito a una rotta del Po l’arca che conteneva il corpo del santo fu sommersa e smarrita. Trascorsi oltre 100 anni, un contadino trovò l’arca e con l’aiuto dei suoi buoi la sollevò e si diresse verso l’antica chiesa rurale di San Martino di Variano. Sembra che da quel momento si verificarono alcuni miracoli, in particolare quello di curare la rabbia, quasi volesse far palese che, chi da cani rabbiosi fu assalito e gettato a terra perdendo la vita, fosse diventato sanatore di questo male. Infine, nel 1774, il papa Clemente XIII elevò a Basilica la Chiesa di San Bellino e stabilì che il 26 novembre sarebbe stato festeggiato il Santo Patrono del Paese, in coincidenza dello stesso giorno dell’anniversario della sua morte.Elemento interessante a livello storico di questo comune è che nel 1487, sotto la reggenza del provveditore Giovanni Marcello, la Repubblica fece coniare una piccola moneta celebrativa dell’annessione. Risulta che la dominante fece battere nella zecca di Venezia dei quattrini (cioè monete simili per il peso di metallo e valore di denaro) recanti da un lato l’effigie di S. Bellino, per avere corso nel nuovo possedimento “Polesine”, dall’altro il leone di S. Marco. Buona Festa della Repubblica da Tra Ville e Giardini! ... See MoreSee Less
Buongiorno e buon lunedì!Questa mattina abbiamo deciso di approfondire il comune di Ariano nel Polesine.La storia di Ariano nel Polesine si perde nel tempo.Agli inizi del X secolo, a ridosso del fiume Po di Goro, ove si trova l'attuale centro di Ariano, esistevano numerosi nuclei abitativi, ma il vecchio paese, con il nome di Hadriani o Radriani, sorgeva sulla via Popillia, costruita nel 132 a.C. dal console Popillio e sempre la sua ubicazione è stata indicata nei pressi di San Basilio.La Popillia, oltre ad essere una delle principali arterie dirette alla Capitale, era pure la via del servizio postale riservato all'Impero.La chiesa più famosa di questo comune è Santa Maria in Punta, luogo del cuore del Fai (fondo ambiente italiano).La piccola chiesa di origine romanica, intitolata a Santa Maria del Traghetto, sorse per proteggere barche e viaggiatori che transitavano per questo borgo. Al suo interno custodisce una statua lignea della Madonna, oggetto di una curiosa leggenda. Si narra infatti che diversi secoli fa alcuni barcaioli salvarono dai flutti una statua della Vergine che chiamarono Madonna della Seggiola. La gioia per il ritrovamento durò poco, poiché gli abitanti della vicina Corbola si appropriarono della statua rivendicando la proprietà delle acque in cui fu fatto il ritrovamento. Il giorno seguente però la statua ricomparse “miracolosamente” nella chiesa di Santa Maria in Punta.Sempre secondo la leggenda la statua ritornò più volte nella chiesetta, “scappando” di notte da Corbola e riconoscendo Santa Maria come propria dimora elettiva. La devozione degli abitanti verso la statua e la tenacia nel voler proteggere questo piccolo borgo sono attestate dalle numerose ristrutturazioni della chiesa operate nel corso dei secoli. Oggi l’edificio sacro si presenta a pianta rettangolare, a navata unica e con abside semicircolare. Il tetto, a travature scoperte, ricorda curiosamente la carena di un’imbarcazione, mentre le quattro cappelle laterali ospitano sfarzosi altari barocchi. ... See MoreSee Less

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I comunicati stampa
Enti promotori e sostenitori
Tra Ville e Giardini è realizzato in collaborazione con i Comuni di
Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo.

 

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